mi chiedevo se, dopo aver scritto il mio primo post, presa dall'entusiasmo trasmessomi dalla choppa, avrei continuato ancora il giorno dopo...
ed eccomi ancora qui oggi..."il giorno dopo", in effetti mi sento un pò una sopravvissuta, non solo sopravvissuta alla compulsività da apertura di blog ma anche da una giornata terrificante all'IKEA in compagnia di mia madre (un mix micidiale!).
la mia cara mamma è regredita all'età di 5 anni, cioè a quell'età in cui i bambini fanno saltare i nervi anche ai santi con le loro incessanti domande su ogni minima cosa vedano, sentano, annusino o immaginino...
del tipo: che cos'è quello? a cosa serve? come si chiama? cosa fa? e dove sta? avete presente la canzone "otto il passerotto" dei latte e i suoi derivati? ecco...
per cui questo martellamento continuo, unito alla traversata del negozio ikea in una specie di lunga marcia di carcerati ai lavori forzati che invece di palle al piede hanno famigerate buste gialle piene di oggettini apparentemente utilissimi ma che poi non fanno che vagare per casa in attesa di una collocazione precisa, ha messo a dura prova i miei nervi, i miei piedi e anche i miei neuroni, si in effetti penso di averne bruciati un bel pò ascoltando le domande incessanti di mia madre e tentando nel frattempo di raccapezzarmi tra i vari moduli dello scaffale Ivar vagando tra gli immensi palazzi in cui sono impilate le confezioni dei mobili da montare poi a casa tra un'imprecazione e l'altra, allegramente, tanto per rovinarsi la domenica.
insomma, dopo questa giornata agghiacciante arrivo a casa e...meraviglia...metto un piede su una pipì che uno dei gatti di casa ha pensato bene di lasciarmi proprio all'inizio del corridoio, così, tanto per essere sicuro che qualcuno dovesse passarci...
ho preso dunque una decisione categorica: mi metto a letto e non interagisco più col mondo esterno almeno per 12 ore...